La Fonte delle Fate

La Fonte delle Fate è l'unica delle sei fonti di Poggibonsi arrivata fino a noi.
Venne costruita nel XIII secolo e coperta nel XV, durante l'edificazione della Fortezza Medicea di Poggio Imperiale, ma venne riportata alla luce solo nel 1803, in occasione di alcuni lavori per la realizzazione di un vigneto.
Secondo la teoria più accreditata, l'opera è attribuita a Bulgano da Crema, architetto lombardo vissuto nel XIII secolo, il cui nome è stato dato anche alla strada che congiunge questo luogo magico con il centro storico.
Costruita in travertino, la fonte presenta sei arcate doppie a sesto acuto, sostenute da spessi pilastri, all'interno dei quali vennero inserite altre piccole arcate per facilitare l'attività di scolo delle acque in arrivo dal poggio sovrastante, e si affaccia su un ampio spiazzo dove si trovava anche l'abbeveratoio per gli animali.
Il nome che le è stato attribuito dalla tradizione popolare si riferisce alle antiche credenze secondo le quali le acque, le sorgenti e le paludi erano luoghi ambigui protetti da strane creature.
Ai tempi degli Etruschi si parla di "Lasa", esseri assimilabili alle ninfe, mentre successivamente si usa il nome "fate", figure probabilmente ispirate all'immagine della dama, che proteggono le acque sorgive considerate buone.
Le streghe malefiche, al contrario, si trovavano in prossimità di acque cattive, le paludi.
La Fonte delle Fate ospita un'opera d'arte contemporanea realizzata da Mimmo Paladino nel 1998, "I Dormienti".
(Vedi sezione ARTE CONTEMPORANEA A POGGIBONSI).

Via Fortezza Medicea, Poggibonsi