Basilica di San Lucchese

E’ una delle più belle basiliche, in stile gotico, della Val d’Elsa e fu edificata attorno al 1252 per potervi seppellire il santo che le ha dato il nome, Lucchese.
La chiesa nasce originariamente come parrocchiale del borgo di Camaldo, situato di fronte alla collina di Poggio Imperiale e, secondo la leggenda, fondato dagli abitanti di Fiesole fuggiti dalla loro città dopo la distruzione nel 1010.

LA BASILICA E I FRATI FRANCESCANI

Stando alla tradizione, nel 1220 la chiesa di S. Maria de Vico Camalduli sarebbe stata concessa, insieme a due case, dal comune di “Poggiobonizio” a frate Francesco d’Assisi, durante il suo secondo viaggio nella zona. Qui l’Assisiate conobbe Lucchese da Gaggiano, che la storia vuole sia stato il primo terziario francescano e al quale, in seguito, la chiesa venne dedicata. La presenza dei frati Minori è documentata, però, solo a partire dall’8 agosto 1235, quando risulta che un frate del convento, frate Martino, presenziò alla nomina dell’ambasciatore di “Poggiobonizio”, per la stipula di un trattato di pace con Firenze e Orvieto. I frati francescani inizialmente si devono essere semplicemente limitati a restaurare la chiesetta romanica, visto che il 28 ottobre 1236 papa Gregorio IX inviò al preposto di Poggibonsi l’autorizzazione per la costruzione di una nuova chiesa. Per finanziare l’opera, i frati ebbero vari lasciti dai Poggibonsesi, donazioni che aumentarono dopo la morte, nel 1251, di Lucchese. Nel 1440 il Convento passò alla congregazione dell’Osservanza, e per ben 25 volte, tra il 1461 e il 1580, fu scelta come sede dei suoi convegni. In tale lasso di tempo furono effettuati importanti lavori che videro la realizzazione del portale, della cuspide e la costruzione del loggiato in facciata. Nel 1810, a seguito delle leggi napoleoniche, il Convento fu soppresso e i frati allontanati. Nel 1814, San Lucchese fu dichiarata curia e nel 1817 gli edifici del Convento furono venduti ad un privato: Francesco Frosini Martinucci.

SAN LUCCHESE, RESTAURI E OPERE ARTISTICHE

Nel 1895, le cappelle della chiesa risultavano gravemente lesionate ma prima, tra il 1903 e il 1905, e poi, nel 1910, furono ripristinati il finestrone e l’occhio in facciata e restaurata la cappella di San Lucchese dall’architetto Giuseppe Castellucci.
Nel 1925 i frati francescani ripresero il possesso del Convento e subito dopo, nel 1930-32, furono fatti dei lavori di ristrutturazione. Altri interventi furono fatti nel 1948, per rimediare ai danni della guerra, e nel 1987 sotto la direzione della Soprintendenza ai Monumenti di Siena. Della primitiva chiesa di S. Maria in Camaldo, durante i restauri, sono stati rinvenuti dei resti sul fianco occidentale della basilica. Preceduto da un semplice portico, l’edificio presentava il tipico impianto mendicante, con facciata a capanna aperta in alto da un oculo.
Il campanile è di costruzione moderna mentre sulla destra della chiesa è presente il chiostro.
Tra le opere che si possono ammirare all’interno della basilica, nel transetto sinistro si trova la cappella di San Lucchese affrescata con le Storie di Santo Stefano, realizzate da Cennino Cennini nel 1388.
Nella parte sinistra della navata si trova San Nicola di Bari, affresco di Bartolo di Fredi e, più vicino all’ingresso, il dossale di Giovanni della Robbia datato 1517, raffigurante la Madonna col Bambino e Santi.

Loc. San Lucchese, 16
Telefono: 0577 936212