Festa di San Lucchese

Il 28 aprile Poggibonsi si veste di festa per celebrare il Santo Patrono della città, San Lucchese, divenuto santo grazie a una vita ispirata a valori quali la semplicità, la fede e l'aiuto verso il prossimo.
Dopo una carriera militare, che lo aveva portato a prendere parte alle lotte di fazione che sconvolgevano la Toscana, Lucchese, nato nell'area poggibonsese di Gaggiano intorno al 1181, si era avvicinato alla religione e aveva iniziato a seguire i precetti di Francesco D'Assisi, diventandone un fervente seguace.
Il 28 aprile 1260 Lucchese e Buonadonna, sua moglie, uniti dall'amore in terra, furono chiamati nello stesso giorno a far parte della Chiesa celeste.
La moglie, costretta a letto dalla febbre, pregò il marito, ottantenne, già infermo, di far venire il loro confessore, frate Idelbrando, il quale assistette anche alla morte di Lucchese, a poche ore di distanza da quella della consorte.
Al funerale avvenne anche un miracolo perché, nonostante il violento acquazzone, la pioggia non bagnò né le bare né gli astanti.
La giornata in onore del santo, oltre ad essere piena di festa e gioia, si chiude con l'attesissimo spettacolo pirotecnico ma ciò che rende peculiare e imperdibile questo evento è l'importanza che riveste la sua vigilia, il 27 aprile.
Secondo la tradizione, bambini e ragazzi , divisi in base ai quartieri della città, accumulavano nelle piazze grandi cataste di legna raccolta nei giorni precedenti, con l'obbiettivo di creare quella più grande e alta per poi accenderla e goderne del tepore nella felice e comune attesa del giorno successivo.
Questa tradizione molto antica, vietata da qualche anno, affonda le sue radici nei riti pagani, che celebravano la distruzione e la rinascita agricola e coincide curiosamente con la festa di Beltane, una tradizione celtica in onore dell'inizio della primavera, quindi della rinascita, con il fuoco nuovamente protagonista.